𝗟𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝘁𝘁𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗲𝗿𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗲𝘀𝗰𝗹𝘂𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗲𝘁𝘁𝗶 𝘀𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗮𝗻𝗶𝗺𝗮𝗹𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶 …
da questo deriverebbe una “responsabilità morale” di considerare comunque questa possibilità quando decidiamo di ucciderne migliaia di miliardi in allevamenti intensivi. Secondo le previsioni degli addetti del settore, questi 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗲𝘃𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝘀𝗶𝘃𝗼 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝘂𝗰𝗰𝗶𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮 𝟱𝟬 𝗺𝗶𝗹𝗮 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗱𝗶 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗮𝗻𝗻𝗼. Sarebbe un numero di animali uccisi in un solo anno per ricavarne cibo superiore al numero di mammiferi uccisi dagli esseri umani per la stessa ragione nell’intera storia della civiltà.
Uno dei principali argomenti a favore dell’allevamento di insetti riguarda i benefici per l’ambiente, se confrontati con i “costi” attuali delle tecniche e dei metodi di allevamento tradizionale degli animali. E sotto questo aspetto, ammettono Sebo e Schukraft, c’è ben poco da obiettare. Secondo alcune stime, l’agricoltura tradizionale è responsabile del 9 per cento delle emissioni globali di anidride carbonica (CO2), del 37 per cento di quelle globali di metano (CH4) e del 65 per cento di quelle globali di protossido di azoto (N2O). Oltre a essere la principale ragione del consumo di terra, acqua ed energia nel mondo e una delle principali cause di rifiuti, inquinamento ed emissioni, gli allevamenti intensivi rappresentano anche la principale forma di consumo di antibiotici e il contesto ideale per lo sviluppo di patogeni resistenti agli antibiotici stessi.